a cura dell’Istituto Storico dell’Insorgenza e per l’Identità Nazionale
Identità nazionale
Lidentità di un popolo, la sua autocoscienza di essere unentità definita e distinta da altri soggetti, sia dello stesso genere, sia di altra natura ― lo Stato, le chiese, le culture ―, come ogni studio serio può confermare, è un concetto labile e variabile assai più di quanto si possa immaginare. Letà antica e il Medioevo hanno conosciuto questa realtà, ma con un significato assai diverso, molto più ristretto nello spazio e letterale ― di legato cioè alla nascita e al suo contesto ― da quello che il termine evoca in un nostro contemporaneo. Solo in età moderna è cominciato un processo di ascesa e di evoluzione semantica del termine, che, dal designare entità di ridotta base territoriale ― ma non esclusivamente territoriale: pensiamo ai popoli nomadi ―, assai omogenee culturalmente ed etnicamente, passa a designare aggregati sempre più ampi, fino a raggiungere i confini delle entità politiche nuove in via di formazione, dalla signoria allo Stato regionale, alla monarchia, alla monarchia «composita», allaggregato imperiale. Lelemento tangibile che governa questa dinamica è in questa fase lo Stato patrimoniale moderno, retto da una dinastia o da unaristocrazia. Questo processo, in questepoca, è accompagnato dal graduale attenuarsi dei contenuti etnici e locali a vantaggio di elementi culturali e politico-legali. Il 1789 vi imprimerà un grande impulso, facendo coincidere territorio, popolo, nazione e costituzione, se non inventando. almeno portando al massimo grado il processo di nation building, guidato dallalto. Il culmine del processo di ascesa della nazione è il XIX secolo, quando nazione diventa il criterio di legittimazione dello Stato stesso ― si parla di Stato nazionale ― e, nella fase successiva, del nazionalismo moderno e dei diversi imperialismi politico-economici. Caduti glimperi ideologici, le «ideocrazie», del XX secolo, la nazione riaffiora con i caratteri originari, complicati da tutti gli elementi acquisiti strada facendo, sì che oggi si assiste alla presenza di conglomerati identitari che vedono coesistere i localismi più esasperati, la permanenza degli Stati nazionali e la costruzione di unioni di Stati pluri-nazionali sempre più ampi.
LItalia ha attraversato tutte queste fasi, conservando più nitidi che altrove i caratteri originari dellepoca romana e la ricca pluralità di residui delle più variegate vesti politiche, che hanno abbellito la Penisola nell«età di mezzo». La questione oggi attuale è il ricupero di unidentità italiana integrale, che superi le artificialità impostele dal Risorgimento, dal fascismo e dal mito resistenziale, e si ricolleghi alle sue fonti, anche le più remote, senza gettar via i centocinquantanni di vita, di gioie e di sofferenze comuni ai popoli che vivono nella Penisola.
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Forniamo qualche definizione terminologica:
da Niccolò Tommaseo, Dizionario della lingua italiana, ed. 1858-79
Nazionalità, s. f. astratto di nazionale […]. Quando dicono di nazionalità slava, italiana, possono dire di nazione; o piuttosto, della pers. stessa, italiano, slavo di nazione. Quando dicono, rispettare in uno stato le varie nazionalità, posson dire le schiatte varie; giacché, se uno è lo Stato davvero, non possono essere dentro nazioni diverse.
Nazione […]. Schiatta d’uomini avente la medesima origine e parlante di lingua medesima. Unione di gente in vincoli di tradizioni civili, morali, intellettuali. Società di famiglie in vincolo comune e costante di discendenza, di tradizioni, di fatti, d’abitazione: massime di tradizioni e d’affetti. Quella è più propriam. nazione, ove gli uomini hanno comune la schiatta, la lingua, le leggi, e la potenza e la volontà d’eseguirle.
dallOxford English Dictionary, ed. 1933
Nation (nazione) […]. Un ampio aggregato di persone così strettamente associate tra loro per comune discendenza, lingua, o storia, da formare una razza o popolo a sé stante, normalmente organizzato come stato politico separato e che occupa un territorio definito. Nationalism (nazionalismo) […]. La devozione alla propria nazione; l’aspirazione nazionale; una politica di indipendenza nazionale.
da Salvatore Battaglia, Grande dizionario della lingua italiana, XI, Utet, Torino 1981.
Nazione, s. f. Gruppo umano di presunta origine umana comune ed effettivamente caratterizzato dalla comunanza di lingua, di costumi e di istituzioni sociali ed eventualmente (ma non necessariamente) unificato o consociato (più o meno strettamente e stabilmente) in forma politica o prepolitica; comunità umana etnico-linguistica.
Nazionalismo s. m. Polit. Atteggiamento complesso (concettualmente e storicamente multiforme ed eterogeneo) di atteggiamenti ideologici e politici che, identificando il concetto di nazione con quello di patria e deformando ed esasperando il naturale sentimento morale del patriottismo e il principio politico di nazionalità, considera la nazione come il supremo valore etico-politico ed etico-culturale e fa del prestigio e della grandezza della nazione (o, per meglio dire, di una determinata nazione: quella del soggetto interessato) il principio supremo e almeno tendenzialmente totalizzante a cui deve ispirarsi l’azione politica […].
dallEnciclopedia Rizzoli-Larousse, ed. 1998
Nazionalità, s.f. Carattere dellessere nazionale. Per estens.
Nazione: appartenere a nazionalità diverse. Legame che esiste tra un individuo e la nazione cui appartiene: essere di nazionalità italiana.
Dir. Provenienza di una persona da un dato gruppo etno-culturale.
St. d. dir. Principio di nazionalità, principio secondo il quale si dovrebbe realizzare unidentità tra stato e nazione, avendo ogni nazione il diritto di organizzarsi a stato indipendente.
Diritto. Nel linguaggio comune il termine di nazionalità è usato in modo equivalente a quello di cittadinanza. Tale uso è esatto, giuridicamente, solo in talune fattispecie: così per le persone giuridiche, per i beni mobili registrati (navi, autoveicoli, ecc.) in cui la nazionalità indica lappartenenza di tali soggetti o beni a un determinato stato. Rispetto alle persone fisiche, il concetto di nazionalità designa, dal punto di vista giuridico, un fatto di natura, lappartenenza cioè a un determinato gruppo etnico, mentre lappartenenza a uno stato è collegata solo al concetto di cittadinanza. Ne deriva quindi la possibilità per la persona fisica della coincidenza o meno tra la cittadinanza e la nazionalità (per es. in Italia, gli altoatesini di lingua tedesca hanno la cittadinanza italiana mentre la nazionalità è tedesca). Sulla divergenza tra queste due realtà, quella della cittadinanza e quella della nazionalità, si fonda il principio di nazionalità. La nazionalità delle persone fisiche viene conferita unilateralmente e discrezionalmente da ciascuno stato mediante listituto della cittadinanza.
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