Cronologia degli eventi precedenti la decisione del Comune di Arezzo e altri documenti
Maggio 2006 – In campagna elettorale, pare che il candidato del Centrosinistra, avv. Giuseppe Fanfani (ex-deputato della Margherita e nipote di Amintore) di fronte ad «un gruppo di professori ed esponenti della cultura», ad una specifica domanda su quello che avrebbe fatto della targa ricordante il Viva Maria, abbia risposto di volerla sostituire con una Piazza Petrarca, dato che di fronte c’è la Casa dove nacque il Poeta. In ogni caso, affermò «che sarebbe stata una decisione del Consiglio Comunale» (Edi Bacci, intervista al settimanale Arezzo, 2 dicembre 2006, p. 2).
22 maggio 2006 – Il lunedì precedente le elezioni amministrative, Mario Pirani su la Repubblica strattona decisamente il candidato del centrosinistra, accusandolo di nicchiare sul Viva Maria per paura della Curia e dei voti dei cattolici.
23 maggio 2006 – Fanfani risponde al Pirani dicendosi favorevole al togliere la targa.
Luglio 2006 – Viene inviata all’ormai Sindaco Fanfani una lettera-appello del prof. Jean Pierre Delumeau, storico francese e Cittadino Onorario di Arezzo. Riconoscendo che sul Viva Maria la memoria è divisa e considerando che comunque si tratta di una Pagina di storia aretina, chiedeva che il nome alla Piazzetta del Viva Maria venisse conservato.
29 Settembre 2006 – La consigliera comunale Edi Bacci, responsabile del Centro di Documentazione della Shoah di Villa Oliveto (Civitella in Val di Chiana, Arezzo) presenta una Interrogazione urgente al Sindaco al fine di rimuovere la targa del Viva Maria.
Ottobre-Novembre 2006 – pervengono al sindaco varie pressioni – anche autorevoli – a favore e contro la permanenza della targa. Vengono portate al Sindaco anche alcune pubblicazioni che trattano del Viva Maria.
Novembre 2006 - Un membro della Comunità Ebraica di Firenze (Fineschi) manda uno scritto ai giornali per chiedere la rimozione della targa.
13 novembre – Mario Pirani, dalle colonne de la Repubblica (pag. 20) attacca di nuovo il Viva Maria e chiede ancora la rimozione della targa.
14 novembre 2006 – Michele Serra, su la Repubblica, riprende l’articolo del Pirani e lo fa suo, chiedendo la rimozione della targa e facendo folli paragoni fra Viva Maria e stragi del passato.
Ultimi di novembre 2006 – Viene fatta pervenire al sindaco Fanfani un APPELLO per mantenere la targa alla Piazzeta del Viva Maria. Esso è stato sottoscritto da alcuni Studiosi di tutta Italia: prof. Franco Cardini, storico, scrittore e saggista; prof. don Antonio Bacci, storico, Presidente del Centro Ricerche e Studi Storici della Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro; Santino Gallorini, Cultore di Storia di Arezzo e della Valdichiana; prof. Antonio Batinti, responsabile scientifico di progetti inerenti la Toponomastica dell’Università per Stranieri di Perugia; prof.ssa Anna Maria Andiloro Rosadoni, giornalista, già insegnante di storia e filosofia; prof. Claudio Santori, Società Storica Aretina, Preside del Liceo Scientifico Francesco Redi; prof. Giulio Dante Guerra, ricercatore presso CNR di Pisa, cultore di storia religiosa e civile di Lucca e della Toscana; prof. Virgilio Ilàri, docente di Storia delle Istituzioni Militari all’Università Cattolica di Milano e all’Università di Roma La Sapienza, Presidente della Società Italiana di Storia Militare; prof. Massimo Viglione, docente di Storia Moderna all’U-ni-versità Europea di Roma; prof. Rino Cammilleri, scrittore e saggista, autore di numerosi volumi di apologetica storica; dott. Francesco Mario Agnoli, magistrato, letterato e storico, autore di numerosi libri di divulgazione storica; prof. Massimo de Leonardis, Ordinario di Storia delle Relazioni e delle Istituzioni Internazionali, Università Cattolica di Milano; prof. Roberto de Mattei, associato di Storia Moderna all’Università di Cassino (Frosinone), Vice-Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, saggista, direttore delle riviste Nova Historica e Radici Cristiane; prof. Oscar Sanguinetti, docente di Storia presso l’Università Europea di Roma e direttore dell’Istituto Storico dell’Insorgenza e per l’Identità Nazionale di Milano.
23 novembre 2006 – Il Sindaco risponde all’interrogazione della consigliere Edi Bacci. Scrive che il ritardo con cui ha risposto è dovuto al fatto che si è voluto ben documentare, considerata la delicatezza del problema esposto. Lui non avrebbe collocato la targa della Piazzetta del Viva Maria, ma rimuoverla adesso avrebbe riaperto divisioni e contrapposizioni nella cittadinanza. Considerando che compito di un’Amministrazione è il cercare di evitare tali divisioni e incomprensioni, ha deciso che il male minore è far rimanere la Targa al suo posto: Piazzetta del Viva Maria rimane! «Non sarebbe politicamente opportuno rinnovare motivi di divisione, quando invece ritengo compito primario della Amministrazione comunale il diffondere valori di tolleranza, di reciproco rispetto e di interazione tra culture e confessioni diverse». (Risposta di Fanfani alla Bacci).
Inizi dicembre 2006 – La Bacci ed il consigliere Manneschi di Città Aperta (una lista civica locale di sinistra; il Manneschi è un ex membro del PSI) intervengono sui giornali con commenti duri alla decisione di Fanfani.
Fine dicembre 2006 – In occasione della consueta conferenza stampa di fine anno il Sindaco Fanfani, a domanda risponde che la questione della Piazzetta del Viva Maria è chiusa. Spiega la bontà della sua decisione ribadendo la volontà di non dividere la cittadinanza con il togliere la targa.
Inizi gennaio 2007 – La consigliera Bacci presenta in Consiglio Comunale un «Atto di Indirizzo» volto ad impegnare la Giunta ed il Consiglio a cambiare l’intitolazione della targa del Viva Maria. Lei è prima firmataria, seguono le firme degli altri capigruppo della maggioranza consiliare, tranne quello della Margherita. Pochi giorni dopo altri consiglieri della maggioranza sottoscrivono l’atto.
17 gennaio 2007 – Viene spedito a tutti i Consiglieri comunali ed ai giornali un appello per lasciare la Piazzetta (v. Appendice 1).
19 gennaio 2007 – Al Consiglio Comunale viene portato l’Atto di Indirizzo, ma vedendo che la Margherita avrebbe votato contro oppure si sarebbe astenuta, permettendo così un voto negativo dato dal centrodestra, considerando i tanti vuoti nelle file del centrosinistra, la maggioranza lo ritira e abbandona l’aula, facendo mancare il numero legale.
23 gennaio 2007 – Vertice della Maggioranza di centrosinistra per fare il punto su varie situazioni, compresa la Piazzetta. Il giorno dopo sui giornali (e viene confermato da qualche politico presente) si legge che il Sindaco ha lasciato libertà di voto sul Viva Maria.
31 gennaio 2007 – Il mattino viene portato al sindaco e ad alcuni Consiglieri un dossier (v. sopra), a firma Antonio Bacci e Santino Gallorini, che contiene i più significativi documenti volti a smentire che il Viva Maria abbia avuto connotati antiebraici.
31 gennaio 2007 – nel tardo pomeriggio la Giunta decide di procedere alla cancellazione della Piazzetta del Viva Maria, sostituendola con una dedicazione alla Madonna del Conforto.
1 febbraio 2007 – viene spedita ai Consiglieri ed ai giornali una lettera (v. Appendice 2).
2 febbraio 2007 – viene spedita ai consiglieri ed ai giornali un appello (v. Appendice 3).
2 febbraio 2007 – Al Consiglio Comunale non viene discusso su la Piazzetta in quanto la Bacci ritira l’Atto di indirizzo. Il consigliere Francesco Macrì presenta una interrogazione urgente al Sindaco per conoscere i motivi della cancellazione della Piazzetta del Viva Maria. Nello stesso Consiglio, con il voto favorevole di uno dei capigruppo (SDI) sostenitori dell’Atto di Indirizzo contro la Piazzetta, ed il determinante voto di astensione di altri due capigruppo ed almeno un consigliere, firmatari del medesimo atto, viene approvata l’intitolazione di una via a Bettino Craxi.