Vorrei esporVi brevemente un aspetto legato alla recente decisione della Giunta Comunale di procedere alla rimozione della targa «Piazzetta del Viva Maria»" per sostituirla con altra.

È stato più volte affermato che la Piazzetta del Viva Maria fu così denominata in base all’atto di Giunta Comunale n. 683 del 10 settembre del 2001. Ed è vero.

È stato così spiegato che ad un atto di Giunta è stato adesso contrapposto altro atto di Giunta. E questo non è vero.

Infatti, seppur la Piazzetta avesse avuto il suo nome per un atto di Giunta, questo fu in seguito ratificato, di fatto, dal Consiglio Comunale.

Ricorderete come i Consiglieri Alfio Nicotra e Roberto Marzocchi, con Mozione del 2 maggio 2002 (Prot. 35408) portassero in Consiglio la richiesta di cancellazione del nome della Piazzetta.

Il 19 luglio 2002 il Consiglio Comunale discusse ampiamente la suddetta Mozione che fu poi messa ai voti. A maggioranza il Consiglio respinse la Mozione: «Si dà pertanto atto che la proposta di deliberazione in oggetto viene respinta» (Deliberazione C.C. del 19 luglio 2002, n. 250, Prot. Gen. n. 68722/1.6.2).

Mi sembra chiaro come il Consiglio Comunale avallasse l’operato della Giunta e come fosse stata data – seppur in seguito alla Mozione – la possibilità a tutti i Consiglieri di intervenire sul nome del «Viva Maria» dato alla Piazzetta.

Vorrei chiedervi se, dal punto di vista dei Regolamenti e delle Leggi, sia lecito che una deliberazione approvata dal Consiglio venga poi abrogata da un atto di Giunta.

Questo dal punto di vista legale. Per quanto riguarda invece, la correttezza della decisione, dal punto di vista etico e morale, mi pare chiaro come questa non vi sia. Doveva essere portata in Consiglio la faccenda e dare modo ai consiglieri di sviscerare il problema, mettendo a fuoco gli argomenti di chi voleva togliere il nome «del Viva Maria» e di coloro che volevano lasciarlo, affermando che non vi erano elementi antiebraici o violenti e prevaricatori nell’essenza del Viva Maria.

Dispiace che ad operare in tal modo sia stata un’amministrazione che, in campagna elettorale, si è sperticata in elogi alla correttezza, alla trasparenza, alla moralità, alla partecipazione di tutti i cittadini, quando poi nei fatti si nega anche ai Consiglieri di poter dire la loro su un argomento che, da più di un anno, affolla le pagine dei giornali locali e nazionali.

Spero che siano i Consiglieri Comunali a riappropriarsi delle proprie specifiche competenze, alla ricerca della verità.

Cordialmente